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Il melodramma

Il melodramma nasce a Firenze nel XVI secolo quando la cosiddetta camera de' Bardi, un gruppo di letterati e musicisti, da vita ad un nuovo tipo di spettacolo dove si uniscono  musica e teatro narrando storie mitologiche, vicende eroiche e drammatiche nel tentativo di ricollegarsi idealmente alle tragedie greche.

Per rendere comprensibile la voce degli attori e quindi la storia era indispensabile abbandonare il canto polifonico  ed esaltare quello ad una sola voce, nasce così il recitar cantando, una mezza via tra il canto e la recitazione.

L' esempio più noto di questo tipo di opera è l' Euridice di Jacopo Peri Che viene rappresentato con grande sfarzo nel 1600 a Firenze in occasione delle nozze di Maria de' Medici. Ma il primo protagonista degli esordi del melodramma è Claudio Monteverdi che nel suo Orfeo fa crescere l' importanza dell' orchestra.

Nel 1637 un gruppo di attori e cantanti decidono di affittare il teatro S. Cassiano per produrre in proprio un melodramma (Andromeda), e quindi pagare con l' incasso, ricavato dal biglietto a pagamento, sia l' affitto del teatro sia il personale necessario

all' allestimento scenico. Quest' opera ebbe successo e subito dopo a Venezia sorsero ben sedici teatri a pagamento.

Dopo questo episodio il melodramma divenne spettacolo pubblico, aperto a tutte le classi sociali che avessero la possibilità di comprare un biglietto all' entrata, e si arricchì di nuovi effetti spettacolari, danze e canti. Così nasce la figura dell' impresario teatrale, ovvero colui che si occupa di pagare anticipatamente il personale e l' affitto del teatro assumendosi tutti i profitti ricavati dalla vendita del biglietto.

Nei primi decenni del settecento gli intermezzi comici tra un atto e l' altro divennero opere indipendenti chiamate opere buffe che 

suscitavano l' ilarità del pubblico attraverso storie d' amore moderatamente sentimentali, vicende umoristiche e avventurose.

Il più importante esempio di quest' opera è "La serva padrona" di Giovanni Battista Pergolesi. 

A causa dell' abitudine degli attori di improvvisare e di modificare il copione a loro piacimento per attirare gli applausi del pubblico, il compositore tedesco C. Willibald Gluck attua una riforma dove limita l' uso delle danze e risalta l' orchestra e stabilisce che la sinfonia di partenza doveva introdurre

l' atmosfera dell' opera.

Verso l' inizio dell' ottocento i nuovi temi del melodramma sono

l' idea di patria, la natura, i sentimenti che sostituiscono sia le vicende dell' opera seria sia  gli intrecci di quella buffa.

La prima opera romantica che ebbe successo in Germania fu "Il franco cacciatore" di Carl Maria von Weber che cambiò radicalmente il melodramma in lingua tedesca che culmina nelle opere di Richerd Wagner considerate come opere d' arte totali perchè, egli, oltre a occuparsi della parte musicale si occupava contemporaneamenete della scrittura del libretto, compiti a cui spesso si dedicano due persone diverse.

L' Italia nell' ottocento non rappresenta più il centro culturale musicale, invece, il suo predominio continua nelle opere teatrali.

Gioacchino Rossini,ultimo della tradizione settecentesca apre la strada al melodramma romantico e costituisce un punto di riferimento stilistico per gli operisti del secolo.

Il melodramma di Bellini e Donizetti invece porta sul palco vicende romanzesche, personaggi semplici e toccanti che parlano un linguaggio comprensibile a tutti.

Nelle opere di Giuseppe Verdi vengono rispecchiati i sentimenti e le tensioni di un' intera società italiana dell' ottocento.

Con lui il melodramma diventa un' identificazione collettiva e

un' occasione sociale di massima rilevanza. 

 

 

Rossini, Verdi e Wagner

Rossini nasce a Pesaro nel 1792, già a dodici anni compose le sue prime sonate per archi, anche al liceo musicale ha un discreto successo con "La cambiale di matrimonio", messa in scena a Venezia.

Tra le sue opere buffe più importanti ricordiamo:

-Il turco in Italia

-Il barbiere di Siviglia 

-La Cenerentola 

-L' italiana in Algeri

Tra le sue opere serie più note troviamo:

-Otello

-Mosè in Egitto

-La donna del lago

-Guglielmo Tell

Esso è molto apprezzato grazie alle sue doti di immediatezza e di allegria, presenti in molta parte della sua produzione, e alla virtù nel trattamento ritmico e delle voci dell' orchestra.

Gioacchino Rossini rappresenta una tappa fondamentale del teatro musicale dal settecento all' ottocento.

 

Giuseppe Verdi, invece, nasce a Roncole di Busseto dove incontra un imprenditore che intende finanziarlo e mandarlo a studiare in un conservatorio a Milano, ma non riesce ad essere ammesso e quindi comincia a studiare privatamente. Sul finire delle sue lezioni private di musica, Verdi, Porta alla Scala (teatro di Milano) la sua prima opera chiamata Oberto conte di San Bonifacio che ottiene un buon successo. Dopo alcuni anni verdi diventa celebre a Milano ed è proprio questa fama improvvisa che gli consente di frequentare ambienti intellettuali che gli cambiano il modo di vedere il mondo.

Tra le opere più importanti di Verdi ricordiamo:

-Rigoletto

-Il Trovatore

-La Traviata

-Nabucodonosor

-Don Carlos

-Aida

-Otello 

-Falstaff

Le opere di Verdi hanno la particolarità di esprimere con schiettezza le aspirazioni e gli entusiasmi di un' intera epoca, utilizzando un linguaggio semplice ma di grande efficacia drammatica.

 

Richard Wagner infine nasce a Lipsa nel 1813, comincia gli studi musicali a diciassette anni trova il teatro musicale il più adatto per lui e quindi scrive qualche libretto che gli permette di ottenere un posto sal teatro di Würzburg e poi direttore d' orchestra a Magdeburg.Tutti questi posti di lavoro gli permettono di approfondire le sue esperienze musicali, quindi scrive la sua prima opera: Il Rienzi. dove rivela le sue doti da scrittore.

Grazie alla sua passione per l' epoca medievale e la saga dei Nibelunghi scrive Tannhäuser, Lohegrin, Tristano e Isotta.

Tra le sue opere più importanti ricordiamo:

-L'oro del Reno

-Sigfrido

-Crepuscolo degli dei

-Walkiria 

-Norinberga, una reazione alle cattive critiche contro di lui

-Parsifal

 
 

 

 

Parini

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